Cominciamo con il dare il giusto nome alle cose, per evitare di continuare ad alimentare fraintendimenti che falsano le scelte delle persone, ignare di essere disinformate.
ZUCCHERI è il nome alternativo dei CARBOIDRATI (o idrati di carbonio o glucidi o glicidi).
Gli zuccheri possono essere:
Gli zuccheri (o carboidrati, che, ripeto, sono sinonimi) possono essere distinti in
Questa distinzione riguarda:
La “informazione” nutrizionale e pubblicitaria imperante hanno progressivamente indotto a credere che:
Ripeto, ancora una volta, zuccheri e carboidrati sono i veri sinonimi!
Si dimentica che zuccheri semplici (per lo più monosaccaridi e disaccaridi) e zuccheri complessi (per lo più amidi) alle dosi “consigliate”, letteralmente inondano di glucosio il nostro organismo, con pesanti ricadute sulla salute delle persone.
L’informazione nutrizionale e pubblicitaria, con una azione di marketing economico travestito da informazione scientifica, ha fatto credere “buoni” tutti i carboidrati complessi e “cattivi”, tutti gli zuccheri semplici.
Si è generato un ridicolo allarme su 2 o 3 cucchiaini da 4 grammi di zucchero (come detto costituito da una molecola di glucosio e una di fruttosio) che una persona amante del caffè mette nei suoi 2–3 caffè quotidiani, quando 100 grammi di un qualunque cereale, contenendo da 60 a 80 grammi di carboidrati (cioè di fatto molecole di glucosio legate fra di loro), quanto a glucosio ne fanno ingerire l’equivalente contenuto in 30–40 cucchiaini di zucchero!
Tutto questo ha causato, e continua a causare, una vera e propria inondazione sfrenata di glucosio nelle persone, sulla cui pericolosità nessuno, o solo poche inascoltate voci, lancia un allarme.
Viviamo una condizione iper-carboidratica ed iperinsulinica ad essa inevitabilmente associata, un modo sicuro per ridurre le persone a consumatori folli di glucosio, letteralmente glicomani (o glucomani), cioè drogati di glucosio.
Siamo completamente succubi di quelli che chiamo impero dei carboidrati e tirannia del glucosio.
In realtà la tirannia non è creata dal glucosio, componente essenziale della nostra fisiologia cellulare, ma da chi lo propone in quantità elevatissime e assunzioni continue, costringendo il nostro organismo ad un perenne lavoro di gestione della iperglicemia, condizione che dovrebbe essere occasionale.
Nelle 350 pagine del libro “La Nutrizione dal 2020 in poi” spiego in dettaglio tutte le conseguenze di questo scenario sulla nostra salute, con approfondimenti sui tanti temi direttamente correlati, e come la via della conoscenza e consapevolezza ci offra la possibilità di diventare artefici del nostro benessere, rendendo la nutrizione un atto di amore verso noi stessi, il nostro organismo e i suoi reali bisogni.
Non si deve rinunciare a nessun cibo per sempre. La gioia di stare a tavola in spensieratezza, così importante nella nostra cultura, deve rimanere intatta.
Non è nei weekend, nelle ricorrenze o nelle “occasioni” che ci si ammala.
L’attenzione va posta alla routine quotidiana… lì si gioca gran parte del nostro destino.